La Riflessologia Plantare

La Riflessologia Plantare è una metodica naturale la cui origine si perde nella notte dei tempi, molte civiltà antiche (Cina, India, Egitto) già ne conoscevano l’uso al fine di riequilibrare l’intero organismo.

Agendo unicamente sul piede, e maggiormente sulla pianta, con appropriate tecniche si riducono od eliminano gli squilibri causati da stress e tensioni, si migliora la circolazione sanguigna e linfatica e,  riarmonizzando  in generale il sistema nervoso, si consente all’intelligenza che governa l’insieme ‘corpo-mente’ di ritrovare il proprio equilibrio funzionale.

Al pari delle altre discipline naturali la R.P. può essere impiegata tanto per prevenire situazioni di ordine patologico che per affrontare e risolvere tutte le situazioni di disturbo funzionale la cui causa prima è da ascrivere, nella maggioranza dei casi, a condizioni più o meno alte di stress psico-fisico.

Pur agendo su di una piccola parte anatomica, che tuttavia rappresenta un ‘ologramma’ dell’intero organismo essendo ricco di zone definite riflesse, la R.P. si prende cura in senso olistico della persona non limitandosi quindi a considerare il solo organo od apparato in disarmonia.

IL MASSAGGIO CHE RILASSA

I piedi hanno una straordinaria ricchezza di terminazioni nervose, le quali hanno un’azione riflessa su tutto l’organismo. Sono una parte del corpo in stretto collegamento con le altre, e il collegamento avviene sempre grazie all’intervento del cervello, che riceve un messaggio, lo decifra e invia una risposta là dove questa è stata richiesta.

Il terapeuta nel corso di una seduta di riflessologia esercita una pressione su alcune zone del piede senza spostare il dito, con un movimento a scatto, flettendo la falange in modo da formare un angolo di 70 gradi e procedendo con un ritmo continuo. Viene seguito un percorso preciso, rappresentato dalla mappa dei punti riflessi.

Nel piede, il corpo umano è rappresentato come un uomo seduto ed i punti riflessi si presentano con la stessa sequenza che gli organi corrispondenti hanno nell’anatomia del corpo. Si parte dalla testa, che è riflessa nelle dita, e si arriva giù fino, al bacino, che ha il suo punto riflesso nella zona del calcagno. I due piedi, inoltre, rappresentano ciascuno una metà del corpo, compresi gli organi che in esso si trovano.

UN TRATTAMENTO PERSONALIZZATO

La riflessologia è in grado di fornire lo stato di funzionalità dell’organo corrispondente al punto riflesso nel piede, che viene stimolato e quindi, in un certo senso, “interrogato”. A seconda dei casi, tale punto può rispondere alla pressione con dolore, fastidio, piacere o indifferenza.

Il punto dolente denuncia la situazione di malessere dell’organo bersaglio, che a sua volta può accusare un disturbo per diverse ragioni, le quali vanno a loro volta indagate e circoscritte. Le disfunzioni possono infatti avere origini diverse, quindi bisogna cercarne le cause, caso per caso.

Va sottolineato, infine, che la riflessologia plantare non ha controindicazioni, perché produce sempre e comunque una reazione positiva, che si oppone a eventuali squilibri. E se è vero che il suo campo di applicazione è vastissimo, e spazia dalla cura delle allergie a quella delle depressioni, dalle disfunzioni ormonali all’artrosi cervicale, è altrettanto vero che un breve ciclo di sedute al cambio di stagione può essere utile a tutti per mantenere il benessere psicofisico e prevenire l’insorgere di disturbi e malesseri.

LE ZONE DA STIMOLARE

Alcune zone del piede vanno adeguatamente stimolate in ogni caso, indipendentemente dal tipo di problema specifico: sono quelle corrispondenti all’apparato urinario, al sistema nervoso e a quello ormonale.In particolare, trattando i punti del piede che corrispondono all’apparato urinario, si mobilizzano le tossine presenti nell’organismo. Grazie a questo processo queste entrano in circolo e vengono eliminate dai reni e dal fegato, per cui il corpo si disintossica.Stimolando invece i punti corrispondenti al sistema nervoso e a quello ormonale si ripristina un buon equilibrio psicofisico.Gli altri punti specifici, individuati caso per caso, costituiscono la cura personalizzata per ogni singolo paziente.

GLI OBIETTIVI DELLA PRATICA

  • ridurre l’ansia e il dolore;
  • indurre il rilassamento e il sonno;
  • mitigare la nausea e il vomito (in questo senso in alcuni ospedali italiani gli infermieri la applicano sui pazienti in chemioterapia);
  • controllare alcuni sintomi quali la stitichezza o il singhiozzo.

Basandosi sull’immagine degli organi “riflessa” nelle piante dei piedi (riportata qui sotto), si può stilare un elenco dei disturbi curabili con la giusta digitopressione.La depressione e i problemi dell’umore si combattono premendo le zone dell’ipofisi e del cuore. Contro il nervosismo, lo stress, l’angoscia e la stanchezza bisogna riferirsi alle aree del plesso solare, polmoni, ghiandole surrenali, reni, ipofisi. I punti dei reni e della vescica sono da considerare per la terapia delle mestruazioni dolorose, la sindrome premestruale e la cistite. Facendo pressione sulle zone del pancreas, dell’intestino, del colon, dello stomaco e del plesso solare si curano i problemi digestivi e le coliti; con i reni e il cuore si combatte il disturbo del gonfiore alle gambe. Per il mal di testa si consiglia di rivolgersi alle aree degli occhi, della fronte e del fegato; per l’insonnia e i frequenti risvegli notturni le aree della fronte e del plesso solare; per la costipazione il punto dove è localizzato il riflesso dell’intestino. E poi ecc. ecc….